Tutte in carrozza! La passione delle matrone per i Carmentalia
– Contrariamente al nostro tempo, per gli antichi romani il mese di gennaio era ricco di eventi. Durante tutto questo periodo erano, difatti, impegnati in diverse celebrazioni religiose, a cui venivano associate anche manifestazioni ludiche destinate all’intera popolazione. Vi erano i compitalia, gli agonalia, le iuturnalia, gli aburmbalia e i carmentalia.
All’11 di gennaio risalivano i carmentalia e le solennità erano molto sentite. Si svolgevano fino al 15 del mese e per l’occasione veniva onorata la ninfa Carmenta. Questa era una delle dee Camene, il cui culto era compreso nel gruppo delle divinità indigene. Era considerata protettrice della gravidanza e della nascita, ma anche patrona delle levatrici. Secondo la tradizione, si pensava fosse la madre di Evandro, personaggio della mitologia romana, nato da una sua relazione con Mercurio. Tale divinità possedeva, inoltre, il dono della profezia e veniva chiamata anche al plurale: Carmentes antevorta et postvorta, che letteralmente stava a significare “che conosce il passato e che conosce l’avvenire”.
Dal punto di vista iconografico, Carmenta veniva raffigurata con un’arpa, segno delle sue capacità profetiche, e con in testa una corona di fave, legume che per gli antichi romani simboleggiava l’anima dei morti e veniva utilizzato per molti riti scaramantici. Attraverso tali attributi, questa dea prediceva il destino del neonato; infine, era venerata come inventrice dell’alfabeto latino e nei templi a lei dedicati non era possibile entrarvi con indosso dei gioielli. Al suo culto era, poi, preposto il flamine carmentale. Particolare partecipazione alle manifestazioni indette c’era da parte delle matrone romane, in quanto ringraziavano la dea per averle favorite nella loro battaglia contro il Senato che aveva proibito loro l’uso delle carrozze. Per non esser obbligate a restare in casa o a sottoporsi a estenuanti camminate, le donne diedero vita a una coalizione e decisero di negare ai propri consorti qualsiasi tipo di rapporto intimo. Dopo diverse insistenze, le loro istanze vennero accolte e pertanto il Senato tornò indietro sulle sue decisioni e ridiede la possibilità alle matrone di poter risalire in carrozza.
Luigi Fusco – Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.
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