Il Casatié di Petrone, tradizione atellana a tavola per Pasqua
– Mancano pochi giorni all’arrivo della Pasqua e, come da tradizione atellana, il protagonista della tavola durante questa festività è sicuramente il casatiello. Un rustico pieno di salumi e formaggi che con il suo inebriante odore riempie le case. È perfetto come antipasto per la domenica o come pranzo al sacco per le gite fuori porta del lunedì. Sant’Arpino, si sa, è la patria del casatiello ed è proprio lì che incontriamo Andrea Petrone proprietario del marchio Casatiè.
«Dal 1960 la mia famiglia tramanda la ricetta del casatiello e io ho portato avanti la tradizione dando vita a questo marchio che è sempre in crescita». Continua poi: «Per questa Pasqua oltre al casatiello tradizionale e quello denominato “Vesuvio” con salsiccia e friarielli, ci sono anche il casatiello con la mozzarella di bufala e con la provola di Agerola e una novità i casatiellucci delle monoporzioni di casatiello che mantengono la tipica forma di ciambella». Conclude infine: «La tradizione atellana vuole che il casatiello si prepari per Pasqua ma i nostri forni sfornano casatielli caldi tutti i giorni». Il termine casatiello deriva dalla parola “caso” che in napoletano significa formaggio ed è proprio il formaggio presente nel casatiello che dona ad esso questo gusto così particolare. Il Casatiello ha origini antichissime, addirittura se ne trova testimonianza nell’opera “La gatta Cenerentola” di Gianbattista Basile del 1634. Si prepara in occasione della Pasqua, perché in passato pochi si potevano permettere determinati alimenti ritenuti il cibo dei ricchi. Le donne si trovavano per impastare insieme dopo il lavoro: c’era chi impastava, chi si dedicava a tagliare salumi e formaggi e chi era accendeva il forno a legna nei cortili. La ricetta del casatiello deriva dal passato ma ancora oggi questo rustico a forma di ciambella è il re delle tavole pasquali.
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