Riprende il turismo alla Reggia, ma è sempre “mordi e fuggi”
-Nonostante il caldo intenso e l’alto tasso di umidità, in tanti sono accorsi alla Reggia di Caserta nell’ultimo week end. Per la maggiore sono vacanzieri settentrionali in viaggio verso ambite mete di mare, della Puglia o della Calabria, che non hanno rinunciato ad effettuare una sosta presso il complesso vanvitelliano. Emergenza covid permettendo, la cui diffusione pandemica è purtroppo ancora in atto, la Reggia, il suo parco e le sue raccolte artistiche ancora attraggono centinaia di visitatori al giorno. Controlli serrati da parte del personale di sicurezza e vigilanza, così come dagli addetti ai servizi di accoglienza e di biglietteria. Difatti, i visitatori prima di entrare vengono sottoposti alla misurazione della temperatura corporea per poi essere incanalati nel rispetto delle norme di distanziamento. Non solo efficacia nella sorveglianza c’è al palazzo borbonico, ma vi sono anche tante opportunità offerte attraverso i servizi di visita guidata prestati dalle Guide Autorizzate dalla Regione Campania. Grazie a questa sinergia, i tanti turisti stanno apprezzando molto le beltà degli appartamenti storici e le suggestioni fornite dal parco reale e dal giardino all’inglese.
Se da un lato, il turismo casertano sembra si stia riprendendo in termini di presenze numeriche, dall’altro, è opportuno evidenziare che si tratta tuttora di una condizione “mordi e fuggi”. Infatti, giusto il tempo di visitare il palazzo che subito gli stessi turisti si rimettono in cammino verso le destinazioni stabilite per la propria vacanza. Pertanto, le strutture ricettive esterne alla Reggia, tra alberghi e ristornati, ancora registrano delle difficoltà, considerate le poche richieste di soggiorno e di consumo di pasti o prodotti locali da parte degli stessi visitatori. Al contempo, critiche sono anche le visite presso gli altri complessi monumentali del territorio, da Casertavecchia all’Anfiteatro Campano, veri e propri gioielli del passato che non sempre vengono inseriti in maniera adeguata in un percorso di valorizzazione turistica dell’intero comprensorio casertano.
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